Contatto 1: Cochasqui

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La storia di un appuntamento nella famosa cittadella di piramidi preinca Cochasqui, con alcune Guide delle Confederazioni

Le Guide sono esseri dimensionali provenienti da differenti luoghi della nostra Galassia, la maggioranza fisicamente simili a noi, che, come professori, preparano i propri “discepoli” previamente scelti sul pianeta Terra ad essere i futuri intermediari tra loro e l’essere umano: i membri, tra cui chi scrive, appartengono al gruppo Alias Union coordinato dalla contattata signora Diva Gomez in Ecuador, dal 2002 fino ai giorni nostri, vivendo una serie strabiliante di esperienze ed insegnamenti.

Febbraio 2004

3:00 am

Siamo a Cochasqui, antica cittadella piramidale preinca a quarantacinque minuti a nord della capitale dell’Ecuador, Quito, dove vivo da diversi anni. Vista l’ora e l’altitudine, ci troviamo a sfidare i 4 gradi centigradi, infreddoliti e rannicchiati dentro le nostre tende erette in mezzo all’erba alta e bagnata che divide la piccola piramide 7 dalla poderosa 9, il cui vertice semidistrutto sara’ il punto esatto dell’avvistamento previsto per le cinque del mattino.

La signora Gomez e’ sempre stata chiara: il 9 e’ il numero utilizzato dalle Guide per ogni contatto con noi terrestri, che sia fisico, visivo o solo attraverso proiezioni astrali: 9, numero del contatto tra gli umani e i “Fratelli Maggiori” (come la Guide amano definirsi), numero simbolico rappresentato nell ‘Apocalissi dai 144.000 prescelti, la cui somma (1+4+4=9) rappresenta appunto il contatto che un giorno sara’ realta’ tra noi e le civilta’ extraterrestri.

Le mani screpolate, gli occhi umidicci, il naso oramai insensible e i piedi gelati nonostante i due paia di calzini grossi e gli scarponi da montagna, con i jeans bagnati e una gran voglia di un te’ caldo.

Neanche il maglione girocollo 100% cachemire sta funzionando, e la corrente fredda che entra tra le mie ossa fregandosene del giubbotto, e’ insopportabile.

Il cielo, sereno all’ora del nostro arrivo intorno alle 6 di sera, e’ ora coperto da una nebbiolina grigiasta che ci impedisce di avere una visione chiara sopra di noi. Del resto, a queste altitudini, 3100 metri sul livello del mare, le nuvole te le vedi proprio arrivare in faccia, con il loro caratteristico odore.

Ma alle cinque del mattino il cielo, a detta delle Guide, sara’ terso e potremo vedere le costellazioni principali dell’emisfero, e soprattutto le navi delle Confederazioni.

Mancano due ore al momento aspettato da oramai un mese e mezzo: il gruppo, formato da 11 soggetti di provenienza, cultura ed eta’ differente, ma uniti da una vibrazione unica e un destino di fortunati prescelti, e’ coordinato dalla nostra leader Diva Gomez: l’appuntamento e’ stato preparato con cura, pazienza e disciplina, seguendo alla lettera le disposizioni delle Guide;

in fondo, diventare quasi vegetariani, anche se provvisioriamente, non e’ proprio la cosa piu’ facile, ma le Guide sono state chiare: per aumentare la vibrazione e vedere le navi, conversare con loro e ricevere i doni promessi, e’ necessario presentarsi con il nostro organismo in perfetto stato.

Uno dei messaggi di Kintor, la mia Guida di Ganimede, grande amico, e compagno di vicende straordinarie nel corso degli anni, era esplicito: esercizio mattuitino, camminate leggere, niente caffe’, niente carne rossa, solo un po’ di pollo e pesce ogni tanto, niente alcohol, nessun pensiero negativo e nocivo, meditazione con la musica inviata telepaticamente. Solo cosi’, il nostro organismo avrebbe resistito all’urto dimensionale che sarebbe avvenuto da li’ a poco.

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Vista aerea della cittadella piramidale di Cochasqui

Kintor l’avevo gia’ visto fisicamente di fronte a me, a pochissimi metri di distanza, in un incontro notturno a Rumicucho, altra cittadella adagiata proprio sullo Zero dell’equatore, due anni prima: viso orientale, carnagione leggermente olivastra, capelli neri lunghi, uniforme bianca attillata, un sorriso, una mano alzata a mo’ di saluto e una frase ricevuta telepaticamente: “Tutto si confabula per il tuo bene” rispondendo con saggezza ad una mia richiesta di aiuto in un mio periodo di grandi difficolta’ economiche ed esistenziali.

Era solito inviarmi messaggi nei momenti difficili, nei dubbi e nelle angosce che provoca il vivere in una realta’ cosi’ differente da quella italiana. Il suo aiuto, i suoi consigli, il suo appoggio incondizionale e la sua storia che parlava di un’amicizia tra di noi che andava aldila’ di questa mia vita terrena, con puntate ambientate nel futuro, aveva creato una relazione che era ben piu’ forte di una semplice amicizia.

Nonostante la fiducia, l’amicizia e la relazione costante con loro, ogni volta che c’era un appuntamento, tra i membri del gruppo si creava un mix di emozione, rispetto, ansia e anche timore.

Ma poi arrivava la magia, arrivavano le navi, le vedevi sopra la tua testa, silenziose, con movimenti che sembravano stranamente incerti, a volte vedevi, dietro le loro finestrelle opache e leggermente illuminate, figure umanoidi camminare, cambiarsi di oblo’, pensavi alla bellezza del momento, al privilegio e alla fortuna che avevamo, al silenzio del luogo circostante, sentivi il cuore che batteva forte, quasi in gola, pensavi che loro erano li nello stesso preciso momento in cui tu stavi li, lontano da tutti, lontano dai semplici pensieri quotidiani di noi umani, solo noi e loro.

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Cartina di Cochasqui con le rispettive piramidi

La preparazione agli incontri programmati era caratterizzata anche dalla decifrazione di messaggi inviati via psicoscrittura alla signora Gomez, con poesie in quartette che nascondevano coordinate del giorno, luogo e ora dell’incontro, con formule di alta matematica che richiedevano l’ausilio di un esperto, con “compiti a casa” per ogni membro del gruppo in forma di lavori di traduzioni di antichi testi in Rongo Rongo, l’antica lingua del’isola di Pascua, lezioni di aramaico (la lingua ufficiale parlata dalle Guide tra loro), la pulizia interna dell’aurea con sistemi utilizzati dagli antichi Maestri sumeri, ecc.

Non era il nostro primo incontro con le Guide della missione Alias Union (ne avevamo avute nel 2003, ancora nel 2004, ne avremmo avute altre nel 2005 e 2006, con manifestazioni sempre piu’ evidenti della loro presenza) ma era la prima volta che, secondo i messaggi, sarebbero scese di fronte a noi con regali in mano.

Ovviamente tra i membri del gruppo si era creata una pacifica discussione su cosa potessero essere quei doni, chi pensava a apparecchi tecnologici, chi a polveri magiche curative, chi a un biglietto per entrare nelle loro navi (cosa che accadde successivamente), chi a doni spirituali. Solo il tempo lo avrebbe detto, e il giorno arrivo’ rapidamente.

4:25 am

La signora Diva riceve telepaticamente la conferma che le navi si trovano gia’ mimetizzate sopra di noi, da cui la suggerenza di realizzare una breve sessione di meditazione, mettendoci in circolo e rileggendo le poesie inviate a cada uno dei membri, poesie che nascondevano note musicali, una melodia necessaria per l’apertura del terzo occhio.

4:45 am

Aumenta l’emozione e la tensione. Il sapere che le navi stanno gia’ sopra di noi, anche se non visibili, ci rende particolarmente euforici.

Il cielo sembra finalmente aprirsi e mostrare le stelle, le nuvole si diradano, la presenza di un vento gelido non passa inosservato, ma lo accettiamo volentieri, perche’ aiuta a vedere finalmente cio’ che ci aspetta sopra le nostre teste.

4:55 am

La signora Diva riceve l’ordine: scaliamo le pendici della piramide 9, scivolando nella semi oscurita’ del luogo, aiuitandoci con le torce e prendendoci per mano per non cadere. Ecco le costellazioni, Orione, le Pleiadi, Sirio…tutte conosciute, tutte bellissime. Dove sono le navi?

5:00 am

Ci disponiamo lungo i quattro lati del “tetto” della piramide, secondo uno schema stabilito dalle Guide, 3 persone per ogni lato, 2 persone nel quarto lato, la signora Diva nel mezzo; spegniamo le torce e guardiamo all’insu’. Un silenzio totale, scalfito solo dal rumore del vento e degli arbusti scossi, ci avvolge, godendo di una fantastica visione della volta celeste

5:15 am

Le Guide sono in ritardo… e’ possibile?

No… penso io…le conosco bene, non mollare…loro leggono i pensieri, gli stati d’animo, le sensazioni…vogliono vedere chi ha piu’ fede e chi invece non ha forza di volonta’…chi molla tutto e se ne va a casa… perche’ stare a quell’ora , in quel posto, con i pantaloni ed i calzini bagnati, con la stanchezza per la notte insonne, il freddo, le orecchie congelate, a guardare le stelle con il collo dolorante, non e’ facile…arriveranno queste navi? Non ce la faccio piu’…

5:20 am

Loro stanno qui, le Guide sono tra noi adesso! “ indica la signora Diva sicura.

Ma dove ? Osservo le costellazioni, il cielo nero permette distinguerle benissimo…osservo il cumulo delle Pleiadi, conosciute come le sette sorelle e comincio a farmi prendere dallo sconforto, sto per abbassare lo sguardo per via del dolore, quando con la coda dell’occhio osservo 4 o 5 stelle che si muovono improvvisamente, spostandosi dalla loro posizione originale, che immaginavo fare parte di una costellazione: eccole, le navi! Erano sempre state li, immobili, luminose, come stelle, tutto quel tempo.

Le conto bene, sono 5, si allineano rapidamente sopra la nostra piramide. Sono bianche, luminose, ancora un po’ lontane sopra di noi, ma ci sono, questo e’ l’importante.

Cambiano velocemente di colore, forma e posizione, muovendosi di fronte a noi, realizzando una sorta di ballo di benvenuto bellissimo, nel silenzio totale del luogo. Un membro del gruppo tira fuori un cellulare, riuscendo a captare qualche immagine.

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Manifestiamo tutta la nostra felicita’, gridando e salutando le navi alzando le mani freneticamente.

Le navi si fermano, riprendono nuovamente un colore bianco brillante, simile ad una stella e si riallineano fra di loro: la signora Diva avvisa che scenderanno le Guide, per cui e’ il momento di prepararsi, di spegnere i cellulari, di rilassarsi respirando profondamente e soprattutto, di ringraziare per la loro visita.

Osservo piccole luci rosse sul terreno di fronte a noi , come fossero create da un puntatore laser, disegnare rapidamente figure geometriche (era gia’ successa una cosa simile mesi prima in un incontro con il Generale Ur Tanner), quasi delimitando previamente il punto esatto dove scenderanno o appariranno le Guide; si forma una specie di nebbiolina elettrica e si notano piccolissime scintille girare velocemente su se stesse.

Non abbiamo piu’ freddo, fame o stanchezza, il momento e’ troppo emozionante.

Non fisicamente, ma attraverso una proiezione proveniente dalle navi immobili sopra di noi, ecco apparire le silhouette del generale Ur Tanner da Antares, il mio grande amico Kintor da Ganimede, Oxalc, Sinaix da Omundia, la famosa comandante Sinjansen dalle Pleiadi , (quella che assieme ad altre Guide contatto’ Billy Meier), la signora Kansekin dall’apparenza gattesca, Sinaix il leader della Missione, Sujob ed altri.

Tutti molto alti, piu’ di 1.95m, anche le donne (Sinjansen e Kaneskin) superano tranquillamente il 1,80m, tutti tranquilli e sorridenti, emanando un gran senso di serenita’ e di pace.

L’unico davvero differente fisicamente e’ il generale Ur, impossibile non notarlo, visto il suo corpo e viso canino. Non riesco proprio ad abituarmi alla sua presenza, nonostante le volte che lo abbiamo gia’ visto, anche a distanza ravvicinata: e‘ davvero troppo diverso! Kaneskin ha un viso triangolare con grandissimi occhi felini, ma almeno non incute timore.

Si trovano proprio li, ognuno davanti al proprio discepolo, ma fisicamente sono rimasti sulle navi, quello che vediamo e’ una proiezione tridimensionale, anche se interagiscono con ognuno di noi come se fossero li. La signora Diva ci chiede di chiudere gli occhi ed estendere le braccia per ricevere i regali: con un occhio semiaperto (e molti del gruppo fanno lo stesso, come conversato successivamente) osserviamo delle sfere trasparenti e dall’apparenza non solida, di differenti colori, grandi come palloni, appoggiarsi sulle nostre mani aperte, che si riscaldano come fossero su di un fornello. Sensazione forte, ma in fondo ben acettata vista la temperatura.

Calma e pazienza” mi dice telepaticamente Kintor, prima che la sua proiezione svanisse assieme alle altre. Alziamo la testa ed osserviamo le navi fare zigzag verso l’alto, prima di entrare in qualche sorta di tunnel o varco e sparire.

5:35 am

Il primo sole esce timidamente fuori da dietro il vicino vulcano Cayambe, e, ancora emozionati ed in estasi per quanto vissuto, ringraziamo e abbracciamo la nostra leader Diva, colei che principalmente canalizza il contatto e organizziamo il nostro ritorno verso la capitale, intercambiando le nostre esperienze e preparando le molte domande per le Guide, le cui risposte provvedero’ a dare nel prossimo articolo, dove narrero’ di un incontro straordinario a Rumicucho nel 2005, con una vera battaglia di navi sopra le nostre teste.

 

Contatto 1: Cochasquiultima modifica: 2016-12-25T18:27:00+01:00da lion7911
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