La religione e’ intimità e non fanatismo

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I soldi del Vaticano? Tra investimenti in immobili, azioni, oro e valute pregiate – «le varie istituzioni vaticane gestiscono i propri asset e quelli di terzi a un valore dichiarato tra i 9 e i 10 miliardi di euro». Il cuore degli investimenti è amministrato dall’A.P.S.A. (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), alla quale spetterebbe per legge costituzionale l’amministrazione dei beni dello Stato, che nel 2013 ha vantato un bilancio finale a dir poco impressionante: case e appartamenti sparsi in Europa hanno toccato il valore complessivo di 342 milioni; quello invece del portafoglio investimenti in euro ha superato i 475 milioni, a cui bisogna aggiungere titoli per 137 milioni di dollari, 33 milioni di sterline e 17 milioni di franchi svizzeri. L’A.P.S.A. detiene metalli preziosi per 30,8 milioni di euro, corrispondenti a 32.232 once in lingotti e a 3.122 once d’oro monetato – sebbene si sospetti che parte importante delle riserve auree del Vaticano (alcune stime interne della segreteria di Stato parlano di un controvalore di 140 miliardi di euro, il doppio di quanto conservato dalla Banca d’Italia) sia conservata nei forzieri svizzeri e in Inghilterra.
Ma non finisce qui, dato che il Vaticano possiede società immobiliari in Inghilterra (la British Grolux Investments Ltd – fondata nel 1933 partendo dal denaro originariamente consegnato da Mussolini in cambio del riconoscimento papale del regime fascista italiano nel 1929 – gestisce a Londra attività per 38,8 milioni di euro, inclusi negozi di lusso in New Bond Street) e, ovviamente, in Italia: oltre allo sterminato forziere della Congregatio de Propaganda Fide (ribattezzata Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, con un patrimonio stimato di circa 7 miliardi), controlla pure le società Sirea e Leonina, che a bilancio valgono oltre 16 milioni.
A ciò va aggiunto il patrimonio dello IOR, l’Istituto per le Opere di Religione, valutato 6 miliardi tondi, nonché le donazioni ricevute grazie alle scelte dei contribuenti relative all’8xmille dell’Irpef (grossomodo 1 miliardo di euro ogni anno), ripartite secondo le tre finalità stabilite dalla legge: esigenze di culto della popolazione, carità in Italia e nel terzo mondo, sostentamento del clero.
Gli anni passano, ma i numeri restano: un servizio de Il Sole 24 Ore risalente al novembre 2019 attesta che la stima di massima delle disponibilità finanziarie della Santa Sede e della Città del Vaticano – quindi del governo centrale e non di diocesi o congregazioni religiose – è di circa 5 miliardi di euro per la parte mobiliare e di oltre 6 miliardi per quella immobiliare, che comprende esclusivamente case e palazzi ‘non funzionali’ all’attività istituzionale. Tale valutazione è solo una piccola parte del tesoro della Chiesa nella sua totalità (includendo dunque congregazioni religiose e diocesi), che nel mondo conta su un patrimonio valutato oltre 2mila miliardi, comprese università, scuole e ospedali.
(Fonte: Business Insider)
A questo punto ci si domanda: perchè le parole del Maestro dei Maestri, Gesù, sono così LONTANE dal comportamento della Chiesa cattolica?
Perchè la gente chiama ancora “eminenza” al cardinale Ruini, decrepito personaggio privilegiato da un rispetto non guadagnato e con l’anellone d’oro bene in vista?
Quale forza oscura muove la mente dei fedeli che non si accorgono che un prete, un cardinale, un sacerdote, un mosignore, altro non è che un semplice essere umano senza provilegi nè sul piano terrno nè nell’aldilà?
Perchè la gente va ancora a messa senza capire ch Dio è dentro di ognuno di noi e che si può conversare (ed avere risposte) anch semplicemente facendosi una doccia, lavando i piatti, camminando a piedi nudi sul prato e osservando le onde del mare?
Quando finirà questo clamoroso ed indicibile paradosso?

La religione e’ intimità e non fanatismoultima modifica: 2020-04-11T12:57:34+02:00da lion7911
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