A tu per tu con Kintor

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Calma e pazienza” mi disse telepaticamente, sorridendo dolcemente, in piedi di fronte a me, a meno di un metro di distanza…

Ancora non me ne rendevo conto ma la mia bocca era aperta a dismisura e il mio sguardo aveva una espressione da ebete, e se mi fossi visto allo specchio non avrei visto un’espressione proprio intelligente.

La scusante: vedere un essere alto quasi due metri, con parvenze orientali, carnagione olivastra, capelli lunghi neri, vestito con un giubbotto bianco attillato stile gruppo The Rockets, entrato in stanza chissa’ come, nel pieno della notte.

Ma in fondo, sapevo chi era, visto che conoscevo a memoria la descrizione datami molte volte dalla signora Diva Gomez che rispondeva con molta pazienza alle mie assillanti domande riguardo la Guida extraterrestre Kintor che, secondo i messaggi, era in contatto con me da sempre e che presto si sarebbe fatta viva.

Quella notte mi ero addormentato intorno alle undici senza neanche mettermi il pigiama, quasi in ginocchio sul letto, le ginocchia sulla moquette, le braccia tese e allungate sul materasso, quasi a dire “mi arrendo…”. Con un email mi avevano appena comunicato che mia madre, a 10.000 kilometri di distanza, era stata apvena ricoverata in ospedale, ed io, dall’altra parte del mondo, con il mio conto bancario in rosso, senza lavoro e con un permesso di residenza oramai scaduto, mi appoggiavo solo alla forza di sopravvivenza e alla fede, aiutato dalle rassicurazioni delle Guide che contattavano il gruppo Alias Union: “Tutti nasciamo e moriamo, anche noi siamo stati di passaggio sulla Terra, animo Andrea, tua madre se ne andra’ in una dimensione di amore e pace circondata dalla natura” (Maestri Ascesi, 2006)

Vai su in terrazza” mi disse Kintor prima di scomparire dalla stanza. Il leader dell’ ordine Traxia Bianca di Ganimede, assicurava essere amico mio da molte generazioni e che ci saremmo visti in un futuro non molto lontano.

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Salgo ancora intontito ed emozionatissimo sulla terrazza e mi ritrovo avvolto da un’immagine meravigliosa della volta celeste. Una brezza fresca mi fa assaporare il sapore delle nuvole che a queste altitudini ci attraversano il volto. Una luce opaca, non molto intensa, solca il cielo lentamente, la seguo con lo sguardo finche’ non emette due rapidi flash a mo’ di saluto giusto sopra di me, per poi continuare verso est perdendosi dietro le montagne. E cosi’ che Kintor si presento’ nel 2005.

Dall’inizio della fantastica e quasi incredibile vicenda tra il gruppo e alcune Guide delle Confederazioni, nel 2002, a Quito, Ecuador nei messaggi di preparazione agli avvistamenti (a Cochasqui, Cinto, Rumicucho, San Juan, ecc) e nei messaggi di conforto e appoggio nei momenti difficili, vi era una Guida che sempre terminava le sue comunicazioni con un saluto personale a me: a detta della signora Diva, visto che non potevo ancora vederlo, si presentava di fronte a me con grandi sorrisi.

Le chiedevo dettagli durante la settimana, per saperne di piu’, e lei mi descriveva la Guida, rassicurandmi che un giorno l’avrei vista.

La straordinaria possibilita’ di ricevere risposte sui grandi enigmi della storia del’umanita’ non l’avrei sprecata, anche se per alcuni temi, le Guide non potevano dare, per il momento, molti dettagli. Ma centinaia di domande sono comunque state fatte nel corso degli anni.

A tu per tu con Kintorultima modifica: 2017-01-10T19:46:10+01:00da lion7911
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